Il certificato di qualità Halal serve solo per permettere alle aziende di esportare?
Quando si parla di certificazione di qualità Halal si pensa immediatamente ad un documento burocratico o ad una sorta di «HalalPass» che permette all’azienda l’accesso ai Paesi Islamici e l’esportazione nel sud-est asiatico, senza considerare però il suo considerevole valore in Europa e in Italia.
La larga presenza del consumatore Halal a livello europeo e nazionale è molto trascurata, anche dalle stesse aziende già certificate.
A livello europeo si conta una media di consumatori Halal pari al 6,8% (per la maggior parte musulmani ma non solo), una percentuale piuttosto elevata dal punto di vista commerciale considerando la bassa offerta rispetto alla domanda presente e sempre più in aumento.
In paesi come la Gran Bretagna e la Germania le aziende promuovono intere gamme di prodotti Halal con packaging dedicato e vengono riservate intere corsie nei centri commerciali principali nelle varie occasioni islamiche, come durante il mese di Ramadan o le Ricorrenze.
Un altro mercato europeo molto vicino, ma trascurato, è quello dei Paesi Balcanici, molti dei quali a maggioranza musulmana come Bosnia, Albania, Kosovo e Macedonia.
E il mercato Halal in Italia?
A livello nazionale, invece, la percentuale è un pochino più bassa di quella europea ma comunque importante e sempre più in aumento.
L’Italia, infatti, secondo il Pew Research Center, conta circa 2,7 milioni di musulmani, ovvero il 4,9% della popolazione italiana. Questo dato comprende sia i cittadini italiani sia quelli residenti con cittadinanza straniera. Questa specificazione è importante per capire anche le tendenze e la richiesta del consumatore Halal in Italia.
Il numero degli italiani che abbracciano l’Islam infatti è sempre maggiore; quindi, il consumatore Halal in Italia non è più solo lo straniero o l’immigrato.
Appare quindi chiaro che il mercato Halal in Italia non può più avere come unica fonte i tipici negozi etnici che bastavano fino a qualche anno fa con prodotti importati, ma è necessario che venga alimentato con prodotti idonei che rispondano alla domanda delle nuove generazioni di consumatori Halal che considerano il cibo «etnico» l’eccezione e non più la regola.
Appare così l’importanza strategica di certificarsi Halal e considerare la commercializzazione dei propri prodotti anche a livello nazionale ed europeo, esponendo il marchio di certificazione e promuovendo sezioni dedicate al consumatore Halal sui propri siti, nello stesso modo in cui le aziende certificate Bio e Vegan, ad esempio, fanno coi propri prodotti.
Va naturalmente scelto l’ente giusto, il cui nome (e marchio di qualità Halal) ispira fiducia nei potenziali acquirenti nazionali e internazionali. La certificazione di WHA garantisce la qualità Halal per gli enti, per le aziende e per i consumatori.
Leggi anche l’articolo su Halal, Bio e altre certificazioni: a chi può interessare una certificazione Halal? al seguente link https://www.wha-halal.org/halal-bio-e-altre-certificazioni-a-chi-puo-interessare-una-certificazione-halal/
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